Chi era davvero Davide Lacerenza
Le escort dovevano avere rapporti sessuali con lui per testarne la qualità. Si vantava di assumere 20 grammi in una sera. Pensava solo a come spennare meglio i clienti. E Wanna Marchi lo odiava.
Dimenticate l’immagine del Lacerenza versione social, quello strafatto, sì, ma che ride, scherza, sembra un simpatico personaggio da circo della notte, sempre “sopra le righe”, dedito al divertimento e alla gioiosa trasgressione. Quello che Giuseppe Cruciani (E NON SOLO LUI) trattava come un giullare, un tossico gioviale e bonaccione vittima delle sue dipendenze, e niente più.
Dalle carte dell’ordinanza che ha portato al suo arresto (oltre che a quello di Stefania Nobile e del factotum Davide Ariganello), il Davide Lacerenza come forse lo avete a lungo immaginato NON ESISTE. Il ritratto che esce di lui è anzi quello di una persona spietata, spregiudicata, interessata solo al denaro, che aveva un rapporto perfino dominante nei confronti di Marchi e Nobile e che spingeva ragazze giovanissime a drogarsi e prostituirsi. Perfino una minorenne, che lui chiama “2005” o “la piccola” con assoluto cinismo. Non solo.
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