Drama-deus
Riflessioni sparse (con il parere di Davide Maggio) su una scelta professionale che ad Amadeus potrebbe costare molto cara
Si parla molto in questi giorni di Amadeus e degli ascolti di “Chissà chi è”, il suo game show in onda sul Nove alle 20,30. Se ne parla perché la migrazione di Amadeus dalla Rai è stata oggetto di molte illazioni e alla fine lui stesso ha ammesso di essersene andato perché “Ero deluso dal fatto che non c’erano dirigenti all’ultima puntata di Affari Tuoi. La Rai ha fatto di tutto, economicamente, per trattenermi, ma è mancato il rapporto umano”, “Per stessa durata e stessi soldi ho preferito andare in un'altra azienda magari partendo dal 3% di share anziché il 28 0 29. Può sembrare una follia, forse lo è, non so, lo deciderà il tempo”.
Insomma, Amadeus ha parlato di rapporto umano che in Rai è mancato (non è difficile credergli), ma di fatto, se dall’altra parte non gli avessero offerto gli stessi soldi e pure la direzione artistica di parte dell’intrattenimento, si sarebbe fatto andare bene la freddezza della Rai. Diciamo quindi che le nobili questioni di principio sono altre, ma non è questo il punto.
Il punto è che Amadeus ha fatto una scelta legittima ma azzardata , a 62 anni, lasciando il suo spazio a un conduttore (De Martino) che di anni ne ha 34 e possiede una velocità di crescita impressionante.
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