E facci vedere il ministero!
Il tour del ministero, Sangiuliano che diventa ricattabile (ma lui nega), e Boccia che ha deciso: nessuno può toglierle il suo sogno.
Sangiuliano si è infatuato e ha commesso una serie di errori piuttosto irreparabili. Non lo ammetterà mai perché lui è allergico alle scuse. Quando sbaglia è colpa del social media manager, è un errore di comunicazione. Verrebbe anche da provare tenerezza, volendo, perché quando soffia le candeline sulla torta e guarda lei, Barbie vesuviana, dicendo “è il compleanno più bello della mia vita”, sembra un adolescente alla prima cotta. E viene la curiosità di sapere cosa ha fatto nei precedenti compleanni, perché se la festa nello stabilimento da festa di matrimonio kitsch gli pare un sogno, ora vorremmo conoscere tutti l’incubo degli anni addietro. Forse lo ha festeggiato nel Castello delle cerimonie, chissà. Il vero problema però è che nell’era dei social, quella in cui (quasi) tutti abbiamo la nostra identità digitale, un ministro della cultura non dia almeno un’occhiata (o la faccia dare) a quello che posta, fa, dice la sua nuova amica del cuore sui social, oltre che le esperienze pregresse. Non ci voleva molto. Bastava verificare il curriculum e le esperienze millantate, tanto più che nel giustificare l’idea della sua nomina Sangiuliano ha affermato che non mette in discussione il curriculum di Boccia. (la sensazione è che gli sarebbe andato bene anche “manager presso me stessa”). Già, ma quale curriculum?
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