L'imbarazzante discorso di Saviano sul caso Chiara Valerio
Saviano difende il dissenso solo se è in solidarietà a lui, a quanto pare. E a Più Libri Più Liberi spiega alle femministe cosa sarebbe giusto fare.
No caro Saviano. Chiara Valerio non ha tenuto in equilibrio proprio nulla. Ha fatto una scelta di partenza profondamente sbagliata (invitare Caffo) e quando le è stato fatto notare che sbagliava ha cercato di depotenziare il dissenso dicendo che addirittura avrebbe presentato LEI il libro di Caffo. Leggendo la sua letterina e andando pure in tv a sottolineare quanto fosse bella.
Chiara Valerio non ha riportato equilibrio, ha portato un rovinoso disequilibrio che ha danneggiato la rassegna di cui si occupa accendendo una luce non sulla cultura, ma sull’arroganza di alcuni circoletti culturali di cui tu fai parte (e che difendi). Le scuse sono state solo l’inevitabile tentativo di tamponare il disastro, non certo l’intima convinzione di aver sbagliato qualcosa.
Detto ciò, Chiara Valerio si è scusata, appunto. Non aveva bisogno dell’amico che rimuovesse il velo pietoso, così come Caffo- quando si è autoescluso dalla rassegna- non aveva bisogno di Chiara Valerio che rimuovesse l’altro velo pietoso. Soprattutto, caro Saviano, non dovresti permetterti di ridicolizzare uno strumento prezioso- il dissenso- definendolo “paura dei follower” (ormai sei come Renzi, ossessionato dai follower altrui). La defezione è un gesto simbolico che Fumettibrutti, Zerocalcare, Carlo Lucarelli e altri, altre importanti rappresentanti della cultura in questo paese hanno scelto per sottolineare una importante divergenza di vedute o una sensibilità diversa rispetto a una scelta discutibile. E la loro adesione alle lotte femministe.
Dunque, in questo caso l’amichettismo non solo mortifica il femminismo, ma mortifica anche chi è rimasto a casa oltre ad avere anche un retrogusto vagamente manipolatorio: per Saviano chi manifesta il dissenso disertando una rassegna non crede a ciò che fa, ma è solo un vigliacchetto che ha paura dei follower. Con tutto rispetto, non penso che Zerocalcare, uno che ha supportato la resistenza curda, abbia paura “dei follower”. E aggiungo che Saviano ci ammorba con la retorica dei corpi tutti i giorni, con la cantilena che lui con il corpo manifesta il suo pensiero, quello che fanno i suoi colleghi col LORO corpo non va bene. L’assenza del corpo come manifestazione del dissenso non gli piace.
Il che è una novità, perchè bisogna ricordare a Saviano che ogni qualvolta si senta escluso, boicottato, vittima di ingiustizie invita sempre follower e intellettuali a arruolarsi col suo esercito. Le sue chiamate alle armi sono celebri e non esita a telefonare a destra e a manca (scrittori, conduttori, politici) per chiedere pubblica solidarietà.
E spesso il risultato è che chi si schiera dalla sua parte lo fa attraverso defezioni e dimissioni. È accaduto per esempio quando il festival di Ravello lo escluse e lui denunciò il "veto" imposto dal presidente della Regione De Luca.
Antonio Scurati, che curava il Festival, si dimise immediatamente. Ma è accaduto anche di recente per la fiera di Francoforte: Saviano aveva denunciato pubblicamente la sua esclusione e scrittori quali Veronesi, Piccolo e Giordano, in polemica con quella che ritenevano una decisione politica, avevano annunciato che non sarebbero andati neppure loro.


Non ricordo gli inviti di Saviano a recarsi comunque a Francoforte. Ma forse la sua libertà di parola (che comunque- ben lontano da essere un martire della censura- esercita nei numerosi spazi a sua disposizione, per fortuna) vale la condanna assoluta e inderogabile, mentre le ragioni femministe dovrebbero patteggiare.
E, sempre secondo lui, le defezioni non si chiamano “responsabilità sociale”, ma “paura dei follower”.
Detto ciò, ho il sospetto che tutto quello che sta succedendo sia qualcosa di più che un incidente di percorso, ma il riflesso di un pensiero ben celato (da molti) fino ad oggi. Sullo sfondo, il vero movente dell’amichettismo: il mantenimento del potere culturale. Se dall’altra parte (a destra) mirano alla conquista dell’egemonia culturale allargando i loro spazi a chiunque sia dalla loro parte (compresi gli impresentabili), il cerchio Valerio-Saviano&co, per rimanere elitario e auto-conservativo, deve essere stretto e selezionato, deve espellere o ignorare chiunque - seppur di sinistra- sia un po’ meno amico. Deve accogliere gli amici pure quando sono dalla parte sbagliata della storia.
Nel mentre, Saviano spiega alle femministe cosa sia giusto fare.
P.s.: per la cronaca, ai panel che Chiara Valerio ha gentilmente concesso per il dibattito sul caso Caffo c’erano quattro gatti.
Sarò ripetitiva ma continuo a pensare che la morte di Michela Murgia, che si è contornata di questa gente qua, sia stata la molla che ha consentito a molti dei suoi amici intellettuali di allentare la presa e mostrarsi davvero per quel che sono. Murgia li rendeva migliori semplicemente perché parlava anche a loro nome, con argomenti talmente solidi che, vista anche l'imponenza della sua figura, nessuno aveva il coraggio né la dialettica necessarie per contestare. Morta Murgia è morta anche la speranza che molti di questi intellettuali potessero davvero cambiare le cose. Chapeau per Zero calcare, Lucarelli e quei pochi altri che hanno sentito il bisogno di smarcarsi da una situazione estremamente imbarazzante. Fa sorridere che proprio Saviano contesti il dissenso altrui, lui che ha sempre scritto di intellettuali che il potere ha provato a far tacere. Fa sorridere soprattutto l'accusa mossa a chi si è smarcato di averlo fatto per non perdere follower, un po' come chi in Campania lo accusa di rovinare l'immagine dei napoletani parlando di camorra. Come chi lo accusa di ciò è spesso colluso con la camorra, allo stesso modo lui che accusa altri di pensare troppo ai propri followers è lo stesso che, per salvare la propria posizione, da più di un anno tace colpevolmente su Gaza. Dovrebbe vergognarsi di quel silenzio, e chinare la testa davanti a chi, a differenza sua, non guarda agli amici da difendere o agli Interessi da tutelare prima di decidere di schierarsi
Saviano pensa che la gente ha paura di perdere. Followers quando invece lui ha una paura incredibile di perdere soldi con il suo SILENZIO ASSORDANTE SU GAZA. Clap clap Roberto...