Un paio di settimane fa mi è successa una cosa divertente.
Erano i giorni in cui mi stavo occupando del tema supplied e mostravo come alcuni influencer nascondevano l’hashtag mimetizzandolo tra paste alle vongole e cieli stellati, nonché come alcuni di questi si rendessero piuttosto ridicoli scroccando cose che potrebbe comprarsi anche un normale impiegato. O mostrando supplied da privilegiati senza rendersi conto di andare sulle palle a tutti, parenti compresi.
Ci sono state varie reazioni. Chi mi ha bloccata come fossimo all’asilo nido (Melissa Satta), chi mi ha fatto scrivere dall’avvocato (Marina Di Guardo), chi mi ha scritto “Io nella vita ho fatto solo cose belle ma che ne sai tu ” per poi tirare fuori storie di malattie (questa è una conversazione privata, quindi non faccio nome) e poi c’è LUI.
L’influencer (potrebbe essere uomo o donna, ma userò il maschile) che dopo aver postato un supplied piuttosto discutibile, è stato travolto come molti altri dalle critiche.
Questa persona mi scrive in privato (lo scoprirò dopo), ma io non me ne accorgo. Vorrebbe parlarmi. Quindi non riuscendo a contattarmi via messaggio cosa fa? Si fa dare il mio numero e mi chiama (abbiamo vari amici in comune)? No, nel mondo 2.0 non si usa più. Tramite uno degli amici in comune mi fa sapere che sta passando un periodo familiare molto difficile, che non è abituato a questo odio, che vorrebbe confrontarsi con me.
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