L'inspiegabile successo di Nicolò De Devitiis
C'è chi dice che sia raccomandato, c'è chi lo ama, c'è chi lo trova cringe (io). Alla fine l'ho chiamato e mi ha spiegato chi è il suo "manager" (il vice presidente di Warner). Ma si è difeso.
*Premessa: alla fine di questo mio “ritratto” di De Devitiis con alcune mie considerazioni sul personaggio e sui suoi possibili conflitti di interessi nel mondo della musica troverete il sunto della mia chiacchierata sia con De Devitiis che con il suo “manager” Gianluca Guido. Entrambi sono stati molto disponibili, va detto. Poi ciascuno si farà la sua idea.
C’è un grande mistero che aleggia nel mondo dello spettacolo, dei social, della musica, dell’universo- mondo, e cioè: ma come fa Nicolò De Devitiis, in arte Divanoletto, a essere ovunque? Nonostante trasudi energia cringe da ogni poro, nonostante l’abitudine fastidiosa di infilarsi ovunque, nonostante tutto? E quindi mi sono un po’ interrogata sul personaggio cercando anche di approfondire i suoi (fino ad oggi) mai chiariti rapporti con Warner e di capire se sia proprio il ragazzo semplice e sorridente che appare sui social e in tv. Spoiler: sì e no.
Parto da un aneddoto personale. Quest’anno ero al Dopofestival e durante un pomeriggio libero passeggiavo amabilmente su una spiaggia deserta per stare lontana da folle di invasati. Il giorno prima avevo scritto un paio di storie su De Devitiis -che non conoscevo- in cui lo criticavo per qualcosa che francamente neppure ricordo benissimo, credo detto che non capivo perchè Lauro dovesse fare quella roba cheap delle 48 ore con De Devitiis. (che era appunto al Festival per trascorrere le sue solite 48 ore con Achille Lauro).
Fatto sta che- sfiga vuole- proprio su quella spiaggia c’erano De Devitiis e la sua troupe. Lui mi nota e mi viene incontro.
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