L'ultima perla di Giulia Torelli
Dopo le uscite su grassi, 'vecchi' e giovani scansafatiche, l'influencer che sistema armadi ora vuole che la gente lavori nei negozi di domenica. Vi spiego come la provocazione diventa marketing.
Giulia Torelli (‘rockandfiocc’ sui social) è famosa in una delle tante bolle social perché si è inventata un lavoro di fatica (sistemare cose, soprattutto armadi altrui) e si è auto-definita “closet organizer”. Insomma, una specie di Marie Kondo per le sciure milanesi che però solitamente hanno già due o tre persone di servizio che sistemano la casa, quindi non si sa cosa se ne facciano di Giulia Torelli. La verità è che se l’armadio te lo sistema una che ha soldi e follower, non si chiama “normale attività della tua dipendente filippina” bensì decluttering.
Insomma, Giulia Torelli è una che ha trovato una chiave di marketing, e la sua principale chiave di marketing, oltre a vendere bene il suo snobismo e il suo presunto buon gusto nella moda, è la provocazione intermittente su temi che la fanno sembrare l’aristocratica insofferente nei confronti del popolino. Si potrebbe anche provare della simpatia per una kamikaze volontaria di tale portata, se non fosse che ovviamente Torelli non è così genuina: sa bene che buona parte del suo seguito è dovuto alle sue uscite destinate a suscitare indignazione e ci sguazza, salvo poi piagnucolare quando le si riversa addosso una shitstorm meno gestibile del solito. Quando le critiche escono dalla sua comfort zone di seguaci adoranti che aspettano di comprare i suoi campioncini di profumi o di sentire contro chi dice cose politicamente scorrette, e occupano spazi mediatici più ampi. Lì ovviamente copione vuole che Torelli chieda scusa, dica che la gente è cattiva e “non potete immaginare cosa si provi a stare da questa parte, nessuno se lo merita”.
Poi, quando pensi che oddio, in effetti nessuno se lo merita, si torna al via e dopo qualche mese ripete lo stesso meccanismo, con il risultato che tutti pensano che non solo se lo meriti un po’, ma se lo cerchi proprio. Che abbia bisogno di quell’ adrenalina per sentire di esistere e di occupare un qualche spazio mediatico.
C’è stato il suo periodo grassofobico,
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