Maria Rosaria Boccia non c’entra nulla col femminismo
Maria Rosaria Boccia, con i suoi metodi scomposti e vendicativi, non fa opposizione. Fa un favore all’opposizione, che è diverso.
Apprendo con stupore che un nutrito gruppetto di sedicenti femministe e di commentatori vari, tra cui molti giornalisti di sinistra, ha eletto Maria Rosaria Boccia “paladina del riscatto della donna nei confronti del maschio di potere”. Boccia, secondo loro, si sarebbe ribellata a un sistema che vede la donna sottomessa a logiche di potere maschili, logiche in cui le femmine sono pedine nelle mani feroci di uomini dei palazzi che contano, abituati a manovrare e zittire le donne.
La disonestà intellettuale di questa lettura dei fatti è commovente quasi quanto le scuse di Sangiuliano. Mi sembra che la discussione sia così inquinata da strumentalizzazioni politiche, tifo e manie di incasellare la realtà sempre all’interno di scomparti che ci fanno comodo, che sia siano persi di vista i fatti e gli interpreti.
In questa storia- umanamente parlando- non c’è una persona che ne esce bene e una che ne esce male. Non bisogna scegliere da che parte stare, e chi lo sta facendo è disonesto.
Tanto per cominciare vanno distinti i piani.
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