Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli

Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli

Share this post

Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli
Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli
Salvini si crede Carlo Lucarelli

Salvini si crede Carlo Lucarelli

Il ministro dei trasporti dice che la nave “puntava verso l’Italia”. Tipo la nave da crociera di Speed 2, che distruggeva a tutta velocità un’intera città degli Stati Uniti. Questa e altre perle.

Avatar di Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli
set 15, 2024
∙ A pagamento
605

Share this post

Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli
Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli
Salvini si crede Carlo Lucarelli
38
10
Condividi

Mettiamo subito in pausa, non lasciamo che le parole ci distraggano dall’inquadratura. Matteo Salvini è ripreso frontalmente, leggermente dal basso, illuminato da una luce da interrogatorio americano. Sembra un misto tra la scena del Miglio Verde dove John Coffey va al patibolo e il video di Bohemian Rapsody dei Queen, e tu non sai se Salvini comincerà dicendo “Is this the real life?” oppure “Sono stanco capo”. Invece comincia dichiarando le sue generalità, “Matteo Salvini, 9 marzo 1973” come se stesse per varcare la soglia di San Vittore.

Ecco dove l’avevo già visto

“Sono a processo e rischio il carcere perché in Parlamento la sinistra ha deciso che difendere i confini italiani è un reato”, al che uno si aspetta che il PM sia Elly Schlein e il giudice Fausto Bertinotti e invece no, a guardare bene, sono proprio due magistrati, che processo balzano. Difendere i confini italiani, poi, è bellissimo: chi si fosse svegliato oggi dopo un lungo coma etilico cominciato prima della Bossi-Fini, come in Good Bye Lenin, potrebbe pensare che Salvini abbia difeso le coste dai pirati del Corsaro Nero, da uno sbarco americano a Roccella Ionica in stile Normandia, oppure dalle navi di guerra nordcoreane. Spoiler: no, erano 147 disperati raccolti in mare da una nave che no, non aveva nemmeno dei cannoni a bordo. Stramba invasione. O forse erano tutti guerrieri Jedi e avrebbero messo a ferro e fuoco l’Italia con la forza del pensiero.

A questo punto, la colonna sonora da thriller si zittisce e l’immagine diventa completamente nera. Un nero lungo due secondi che aggiunge tensione, cupezza, per introdurre un flashback narrativo in cui Salvini ripercorre l’intera vicenda raccontandola come se fosse Carlo Lucarelli: nell’intonazione di “ma a Lampedusa non arriverà mai” si percepisce tutta l’influenza del maestro del noir italiano.

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Vale Tutto - di Selvaggia Lucarelli per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Selvaggia Lucarelli
Publisher Privacy
Substack
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi