Una cosa assurda che mi è successa con l’intelligenza artificiale

Un uomo spara a dei ladri nel Cilento, ne ferisce uno e ne uccide un altro, seppellendolo poi in un campo. Ne scrivo sul Fatto e una storia di cronaca diventa un imprevedibile corto circuito con AI.

Qualche tempo fa un amico del mio fidanzato particolarmente intelligente e stravagante ha raccontato a Lorenzo che voleva prendere un gatto, ma la sua compagna- pur amante degli animali- non voleva. Allora lui, con l’ausilio di AI ha creato un video di quel gatto che entrava dal cancello di casa, per farle credere di esserselo ritrovato in giardino. E quindi di non essersela sentita di cacciarlo via. In realtà lo aveva preso altrove, concordando l’adozione con chi lo aveva in stallo. L’aneddoto mi aveva molto divertita e l’idea era geniale, ma ovviamente mi sono chiesta quanto siamo già in grado di manipolare la quotidianità e quanto tutto questo- un domani- giocherà a nostro sfavore.

Sono bastati pochi giorni perché finissi per avere a che fare con l’intelligenza artificiale in un modo abbastanza imprevedibile e sconcertante. E no, non c’entrano i gatti, purtroppo, ma il giornalismo.