Vi racconto l'incredibile storia della famiglia indiana più ricca del mondo: gli Ambani
Il matrimonio da 600 milioni di dollari con star come Rihanna li ha fatti conoscere al mondo, ma dietro alla ricchezza degli Ambani c'è una storia di riscatto sociale e capitalismo feroce. Eccola
Quest’estate moltissimi, in Italia e in buona parte dell’occidente, hanno sentito nominare per la prima volta la famiglia Ambani. Non solo in estate, a dirla tutta, visto che il ‘matrimonio degli Ambani’ si è protratto da marzo a luglio, tra banchetti faraonici e concerti delle più famose pop star mondiali. Da noi questo cognome indiano ha cominciato a finire sulle copertine dei giornali quando l’uomo più ricco dell’Asia, Mukesh Ambani, ha prenotato quasi tutti i ristoranti di Portofino, dalle 5 di pomeriggio del primo giugno in poi, per una festa da 800 persone, arrivate su una nave da crociera salpata da Cannes per mangiare curry affacciati alla baia prima di assistere a un concerto esclusivo di Andrea Bocelli nella piazzetta.
Se vi sembra surreale e faraonico, sappiate (o probabilmente saprete già) che questa è stata solo una delle tappe dei festeggiamenti itineranti per il matrimonio tra il figlio di Mukesh Ambani, l’ultimogenito Anant, e la figlia di un magnate del settore farmaceutico, Radhika Merchant. Queste nozze hanno portato il nome degli Ambani su tutte le copertine dei giornali del mondo per mesi, ma io quel nome lo conoscevo già, perché sei anni fa sono stata a casa loro.
Fuori da casa loro, per la precisione. Ero a Mumbai e avevo letto che a metà strada tra la casa-museo di Gandhi e l’enorme lavanderia a cielo aperto del Dhobi Ghat - cioè tra la memoria di un uomo che ha lottato tutta la vita contro le diseguaglianze e un posto in cui i più poveri di Mumbai lavano panni a mani nude, con sostanze chimiche, andando incontro a tumori della pelle e a malattie cardio-respiratorie per guadagnare pochi dollari al giorno - qualcuno aveva costruito la dimora più costosa del mondo, una villa grattacielo da più di quattro miliardi di dollari.
Lo so che sembra populista e mi pentirò di averlo scritto, ma ero appena uscita dallo slum di Dharavi, una delle baraccopoli più famose del mondo, e vedere quel mastodonte da 173 metri abitato da quattro persone dopo aver visto esseri umani letteralmente accalcati su catapecchie di legno e lamiera a due piani mi ha dato fastidio, mi ha fatto male agli occhi come quando esci improvvisamente alla luce del sole dopo un lungo viaggio al buio.
Quel senso banale di ingiustizia si è trasformato presto in curiosità e quindi, tornata nella mia camera di un BnB al quarto piano di un edificio un po’ scalcagnato in riva al mare, ho deciso che volevo sapere quanto più possibile della storia dell’uomo che abitava all’ultimo di quei ventisette piani di ostentazione e privilegio. E quindi, per riassumere, ecco chi sono gli Ambani, la famiglia più potente del paese più popoloso del mondo.
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