Il meglio di Vale Tutto nel 2024
I dieci articoli (e episodi del podcast) che in questi cinque mesi vi sono piaciuti di più. E qualche anticipazione sulle novità che troverete qui l'anno prossimo
No, questo non è un bilancio di fine anno. Non è un arrivederci a gennaio e tantomeno un post auto-celebrativo, in cui ringrazio me stessa per averci sempre creduto e non avere mai mollato. Al massimo ringrazio voi, che da cinque mesi leggete queste pagine con costanza e affetto, che commentate sempre, che avete reso Vale Tutto un posto stimolante e pulito, immune alla demagogia e alle banalità. Molti di voi, in realtà, leggono queste pagine da pochi giorni, magari per un coraggioso regalo di Natale, e non sanno ancora bene che cosa sia una newsletter. Comprensibile: d’altra parte, Vale Tutto è stata la prima newsletter ad essere stata addirittura citata durante un programma del sabato sera sulla tv di stato, diventando a suo modo un tormentone (‘lo scrivi sul tuo sito a pagamento’ is the new ‘dillo alla mamma, dillo all’avvocato’).
Per me questo posto è stato da subito una nuova casa digitale (quella a Milano del resto non posso permettermela), e come una casa mi piace arredarlo un po’ tutti i giorni. Anzi, è più di una casa: non sono riuscita nemmeno ad apparecchiare una tavola decente per il cenone della vigilia, ma quel giorno ho preferito raccontarvi che fine avrebbe (probabilmente) fatto l’indagine per truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni (azzeccandoci) e, insomma, non ho fatto in tempo a cercare i sottobicchieri a forma di abete. Pazienza. In realtà l’anno nuovo sarà pieno di articoli e di podcast, ma non solo. Vale Tutto si arricchirà di nuovi progetti editoriali.
Era una cosa che desideravo da molto tempo e finalmente sto riuscendo a realizzarla: a metà gennaio inizierà a girare il mio primo documentario su una grande storia di sofferenza e riscatto. Gli abbonati lo riceveranno in anteprima, a marzo, e riceveranno in anteprima anche il primo video-reportage di viaggio, con un sacco di contenuti esclusivi.
A meno che, ovviamente, io e Lorenzo non litighiamo in Laos per la sua solita foto inaccettabile in cui sono senza piedi come una statua romana recuperata su qualche fondale marino.
Insomma, a breve l’asino che vola di Vale tutto diventerà una specie di abbonamento a una newsletter con “Netflix” dentro. Ma senza telecomandi da gestire come fossero i pulsanti di un Boeing.
Dunque, in attesa di ciò che arriverà, eccovi qui un riassunto dei dieci articoli (o episodi del podcast) che in questi cinque mesi sono piaciuti di più a voi, ma anche quelli che sono piaciuti di più a me. Se ve li siete persi, se li voleste rileggere, se siete appena arrivati a bordo di Vale Tutto. O anche se sotto le feste avete del tempo che vi avanza tra una tombolata e il piano di smaltimento dell’ultimo libro di Vespa regalatovi dallo zio fascio.
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Michela Murgia e l'aldilà
Michela Murgia era molte cose, e certo non serve elencarle tutte perché non abbiamo dimenticato nulla di ciò che è stata. Non ho scritto un pezzo commemorativo a un anno dalla sua morte pochi giorni fa perché, appunto, mi è parso che non ce ne fosse bisogno: gli anniversari servono a mantenere in vita ciò che rischia di affievolirsi, di sbiadire nell’ur…
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La reputazione di Blake Lively è ancora a pezzi
Da ormai due mesi l’attrice americana Blake Lively sta vivendo un gigantesca e forse irreparabile crisi reputazionale che ha alcune analogie con quello che è accaduto a Chiara Ferragni dopo il Pandoro Gate. Solo che qui parliamo di un’ attrice di fama internazionale, moglie dell’attore più ricco di Hollywood (
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SE BELEN SI SENTE VECCHIA - Vale Tutto Podcast ep.5
Il rapporto di Belen Rodriguez - l’ultima vera showgirl nata dalla televisione - con bellezza ed età è una nuova storia universale: quella della prima generazione che invecchia sui social network. La nostra.
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Viaggio: Sarajevo e Mostar, fiori tra le macerie
Su Sarajevo, durante i quattro anni di assedio, sono caduti in media più di trecentocinquanta tra missili e bombe ogni giorno, e si stima che non sia stato risparmiato neanche un-singolo-edificio in tutta la città. Lo Stari Most, il ponte da cui la città di Mostar prende il nome e la sua cartolina più famosa, è stato abbattuto dopo più di quattrocento a…
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Perché le influencer si truccano mentre dicono cose
Quando è scoppiata la polemica sulla raccolta fondi online per Alfredo, il bambino calabrese affetto da una grave malattia per cui i genitori raccoglievano denaro senza fornire giustificativi né specifiche sulla cura da intraprendere, molti influencer hanno pubblicato storie sgangherate su Instagram per difendere la propria scelta di pubblicizzare quella raccolta fondi. Una in particolare mi colpì, in negativo ovviamente:
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Il grande SPIEGONE sul caso Puff Daddy
Lorenzo è molto contento dell’arresto di Puff Daddy (alias P. Diddy, alias Diddy, all’anagrafe Sean Combs). Dice che avrebbero dovuto fermarlo già nel 1997, quando attentò all’onore di una delle più belle canzoni della storia, Every Breath You Take, realizzandone una terribile cover in stile rap romantico. Battute a parte, sono passate meno di due settimane e l’arresto del 9° musicista più ricco del mondo si è già trasformato in una specie di dipinto astratto, dove alla verità sono stati aggiunti strati su strati di pittura, con linee spesso assurde e distorte di proposito. Alle undici vittime che lo hanno denunciato si sono mescolate figure collaterali, vecchi amici, bottigliette di olio per bambini, la morte di Micheal Jackson, Kamala Harris e tunnel sotterranei, così che uno degli episodi di cronaca più importanti nella storia dello spettacolo internazionale rischia di diventare, nella percezione comune, l’ennesimo circo di gossip e bufale, e l’orrore delle accuse potrebbe svanire sotto una coltre di fake news.
7 di 10:
CHIARA FERRAGNI E L'ETÀ DELLA RESTAURAZIONE - Vale Tutto Podcast ep.9
A un anno dal pandoro-gate, la sensazione è che tutti i tentativi di riposizionamento di Chiara Ferragni vadano in un’unica direzione: tornare ad essere ciò che era. Tra una vacanza e l’altra.
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Vi racconto l'incredibile storia della famiglia indiana più ricca del mondo: gli Ambani
Quest’estate moltissimi, in Italia e in buona parte dell’occidente, hanno sentito nominare per la prima volta la famiglia Ambani. Non solo in estate, a dirla tutta, visto che il ‘matrimonio degli Ambani’ si è protratto da marzo a luglio, tra banchetti faraonici e concerti delle più famose pop star mondiali. Da noi questo cognome indiano ha cominciato a finire sulle copertine dei giornali quando l’uomo più ricco dell’Asia, Mukesh Ambani, ha prenotato quasi tutti i ristoranti di Portofino, dalle 5 di pomeriggio del primo giugno in poi, per una festa da 800 persone, arrivate su una nave da crociera salpata da Cannes per mangiare curry affacciati alla baia prima di assistere a un concerto esclusivo di Andrea Bocelli nella piazzetta.
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10 di 10:
IL NIDO VUOTO - Vale Tutto Podcast ep.10
Mio figlio è andato a vivere da solo, e ho pensato a come le sue camerette abbiano scandito la sua vita, e anche la mia.
In Vale Tutto ci si sente bene…è uno spazio in cui ci sorprendi sempre. Ogni tanto ci dai pure una svegliata…e questo è salutare. Grazie Boss😎👏🏻
Io di sicuro rinnoverò l'abbonamento ❤️